10 LUGLIO 1976 – 10 LUGLIO 2016: DISASTRO DI SEVESO 40 ANNI DOPO
Categoria: Sicurezza sul Lavoro Autore: Salus et Securitas S.r.l. Commenti: 0  Data: 10/07/2016

Erano le 12:37 di Sabato 10 Luglio del 1976, un sabato caldissimo ed estremamente ventoso racconteranno poi i primi testimoni, quando nella fabbrica chimica svizzera ICMESA ubicata nel Comune di Meda (MB), cittadina della Brianza confinante con Seveso ed a pochi chilometri da Milano, il sistema di controllo di un reattore chimico utilizzato per la produzione di Triclorofenolo, usato principalmente come diserbante, subì un inatteso guasto: tutto il sistema andò in avaria e la temperatura salì oltre i limiti previsti.
Evitata l’esplosione del reattore stesso grazie all’apertura delle valvole di sicurezza, l’alta temperatura comunque presente portò ad una modifica della reazione ed alla conseguente produzione, fuoriuscita e dispersione involontaria di 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina (TCDD), comunemente noto come Diossina, nei comuni limitrofi di Seveso, Cesano Maderno, Barlassina, Bovisio Masciago e Desio.
Il comune maggiormente colpito fu proprio quello di Seveso (ecco il motivo della definizione “Disastro di Seveso”) poiché a ridosso dell’area sud dell’industria chimica di Meda. Si formò una nube tossica e le prime e rilevanti conseguenze immediate furono infiammazioni agli occhi, un forte odore acre su tutto il territorio circostante, i vegetali travolti dalla nube disseccati in poche ore, migliaia di animali completamente abbattuti.
Gli abitanti dei comuni coinvolti vennero informati dopo ben otto giorni dal disastro, con lo schock successivo dell’evacuazione delle aree maggiormente colpite e vicine alla zona del disastro. Quanto agli effetti sulla salute della popolazione, ci furono tragiche conseguenze. Ancora oggi sono in atto studi scientifici.
Nel 2010 il TIME, rivista settimanale di informazione degli Stati Uniti d’America, classificò tale disastro all’ottavo posto fra i peggiori di sempre al mondo.
Oggi, Domenica 10 Luglio 2016, a quarant’anni dal disastro, siamo stati a Seveso in quei luoghi. Dopo il periodo di decontaminazione, dove un tempo sorgeva la fabbrica chimica svizzera ICMESA ora vi è il Parco Naturale “Bosco delle Querce”, area rinaturalizzata costituita da terreno non inquinato proveniente da altri siti. Della fabbrica invece rimane solamente un lungo muro di mattoni rossi, al di sopra del quale era posizionata l’insegna a grandi lettere “ICMESA”.